31/05/17
Una notte fuori dal comune...
Il giorno 10 maggio siamo andati in gita in località Gardone Riviera per la visita alla casa di Gabriele D’Annunzio ovvero il Vittoriale degli Italiani. Dopo una giornata intensa, piena di visite estenuanti, ovviamente non perché noiose ma perché sotto il calore intenso del sole sulle sponde del Garda, a fine giornata, ci siamo assestati in hotel per cena e pernottamento. Poco dopo il nostro arrivo, era ora di cena e allora, frettolosamente, ci siamo preparati alle prelibatezze che aveva preparato lo chef del nostro hotel. Dopo il dolce, subito, ci siamo spostati nelle rispettive camere per passare la serata. Ognuno ha organizzato la serata secondo le proprie preferenze, c'è stato chi è rimasto in camera a guardare la partita oppure chi, all’insaputa dei professori, si è spostato, senza permesso, nelle stanze dei compagni; altri ancora, come noi, contro il proprio volere, sono stati invasi da una moltitudine di persone che ha visto le stanze come luoghi da colonizzare in massa: in un momento la situazione in una camera è sfuggita di mano, infatti siamo riusciti ad essere in dodici ragazzi in una stanza che, in teoria, avrebbe dovuto ospitare semplicemente tre persone. Grazie, però, al costante controllo militare da parte dei professori, il festino, purtroppo, è durato poco. Nonostante questi fatti siamo riusciti comunque a passare una nottata indimenticabile, ognuno a proprio modo. Dopo molte avventure nelle camere altrui, alcuni alunni sono stati sopraffatti dalla stanchezza e dalla noia, perché ormai non sapevano cosa fare. Tutto questo anche grazie alla supervisione della prof. Duca, che è rimasta sveglia fino a tardi pur di mantenere la situazione sotto controllo e, se necessario, osservare fuori dalla finestra, nella penombra delle tende, se ci fossero ancora alunni che migravano nelle stanze altrui attraverso le finestre che comunicavano grazie ad una piazzetta interna all’edificio. Molti, impotenti di fronte alla stanchezza, si sono lasciati trasportare nel sonno profondo ancora prima delle due di notte, mentre alcuni veterani dello sballo, invece, erano ancora pimpanti e se la spassavano anche alle estreme cinque del mattino nelle loro stanze. Prima o poi, però, anche i più forti si sono arresi alla stanchezza e tutti, o quasi, si sono addormentati e hanno dormito come bambini indifesi, sebbene anche per un tempo ristretto. Non c'eravamo resi conto, infatti, che ci saremmo dovuti preparare per la mattinata difficile che ci aspettava e la cosa più drammatica di tutto questo resoconto è stato proprio il risveglio, perché, come dice il proverbio: "Alla sera leoni, alla mattina …".🐅
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L’arte del restauro va a scuola
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