23/02/18

Sulle orme di PROPP


Cenerentola Social
di Giulia B., Filippo T. e Samuele R.

C’era una volta, in un paese molto lontano, una bellissima ragazza di nome Cenerentola. Un giorno i suoi genitori divorziarono, e, poco dopo il padre si risposò con una donna crudele, con due figlie e con l’I-PHONE X. Cenerentola, anche se anch’ella era ricchissima, si doveva accontentare di un vecchio NOKIA 33 (a tasti).
Un giorno, il principe del regno diede un ballo per trovare una moglie e per presentare un nuovo I-POD. Cenerentola ci voleva tanto andare ma la matrigna non era d’accordo e, a quel punto, la donna le assegnò tre prove difficilissime. La matrigna disse alla ragazza: << Potrai andare al ballo se sistemerai il WI-FI di casa.>>Cenerentola era assai triste perché quel WI-FI era ormai irreparabile: avevano chiamato i tecnici più bravi del regno, ma il loro lavoro era servito a poco. A quel punto chiamò: << Uccellini, uccellini, aiutatemi voi!>> Poco dopo arrivarono stormi di uccelli che sistemarono il WI-FI. Cenerentola tornò dalla matrigna felicissima ed esclamò:<<Sono riuscita a sistemare il WI-FI! Ora posso andare al ballo!?>>La donna era stupefatta dall’accaduto e le diede la seconda prova:<<Potrai andare al ballo se pulirai tutta la casa!>>La ragazza era molto agitata perché la villa dove viveva era enorme e quindi non ci sarebbe mai riuscita. A quel punto Cenerentola chiamò la seconda volta gli uccellini che pulirono la casa da cima a fondo, ovunque si guardasse ci si poteva specchiare. Ella sprizzava gioia da tutti i pori ma la matrigna, ancor più stupefatta, le diede l’ultima prova: cucire il suo abito. Cenerentola chiamò una terza volta gli uccellini che cucirono l’abito della matrigna minuziosamente, senza nessun filo né troppo lungo né troppo corto, miriadi di pizzi e merletti e con un lungo strascico. La ragazza portò l’abito alla matrigna ma comunque, la crudele donna le domandò con tono sarcastico: <<Vuoi andare alla presentazione dell’I-POD con in vecchio NOKIA 33? Non farmi ridere!>> e, con una risata malefica, se ne andò. Cenerentola corse a piangere in giardino e, poco dopo, comparve una fata molto alla moda che, accarezzando la ragazza, le disse:<<Non piangere piccola mia, non pianger adesso vedrò di sistemarti un pochettino … mmmh … vediamo cosa si può fare. Ah! Che idea!>> e … bidibi bodibi bù! Cenerentola era vestita Gucci ed Armani e, tutt’un tratto, ella era famosissima su ogni social: Facebook, Twitter, Instagram, Musically e Snapchat ed ovviamente il suo canale YouTube avrà avuto più di dieci milioni di iscritti. Ma la fata non si era accorta di un dettaglio importantissimo: il cellulare, con un NOKIA 33 non si può andare ad un ballo o ad una presentazione di quel genere e, proprio a quel punto, a Cenerentola cadde in mano l’I-PHONE X (hai capito bene? L’ I-PHONE X!) Ma la fata le raccomandò:<< Mi raccomando, torna per mezzanotte, perché, proprio a quell’ora, l’incantesimo finirà! Cenerentola andò al ballo, e quando gli invitati la videro rimasero tutti sbalorditi; la maggior parte delle persone gridava;<< Ci facciamo un selfie?> Altri ancora che si domandavano fra sé e sé se era veramente lei perché non ci potevano credere, ma tra tutti, la persona più sbalordita era senz’altro il principe: non aveva mai visto una fanciulla così bella ed aveva anche l’I-PHONE X. Il principe voleva assolutamente danzare con lei e scoprire i segreti del suo telefono perché (anche se nessuno lo sapeva) il ragazzo era hacker espertissimo anche ad immettere virus nei sistemi tecnologici più sofisticati. Il giovane si diresse subito da Cenerentola e le disse:<<Per la presentazione dell’I-POD vi ho prenotato un posto in prima fila, il migliore.>> Ella, lusingata, si sedette. Terminata la presentazione del dispositivo, in men che non si dica, si diede inizio al ballo. In tutta la serata il principe danzò solamente con Cenerentola, ed era riuscito ad hackerare il cellulare della ragazza, più precisamente, il sistema della APPLE che serve per rintracciare il proprio cellulare. Mancava solo un minuto alla mezzanotte e, a quel punto, Cenerentola iniziò a correre ma nella fretta perse il fantastico cellulare che, anche se assai fragile, non si ruppe
Il principe lo raccolse subito e, sapendo che come password si usava il proprio volto, decise di andare da tutte le dame del regno per sbloccare il cellulare e quindi scoprire chi fosse la ragazza misteriosa visto che non voleva dire il suo nome. Il ragazzo prese il cavallo e partì: girò il regno da nord a sud, da est a ovest dalle capanne fino ai castelli, ma non trovò la ragazza del ballo. Mancava una sola casa, ma il principe non si era ancora arreso. Entrò in quest’ultima casa, credeva che fra quelle visitate, fosse la più caotica: era la casa di Cenerentola. Le sue due sorellastre si fiondarono alla porta e, prima che fossero state fatte domande cominciarono a battibeccare urlacchiando :<<E mio l’I-PHONE X>> e l’altra ribatteva:<<No, è mio, è una bugiarda!>> e continuarono così finché non fu appurato che stavano mentendo entrambe. Poco dopo scese dalle scale Cenerentola e la matrigna la guardò con una faccia infuriata. La ragazza dal giorno del ballo era nervosissima perché non riusciva a rintracciare il cellulare. Il principe le chiese: << E tuo questo I-PHONE X? Prova con il riconoscimento facciale.>> Cenerentola riuscì a sbloccarlo: era lei la ragazza de ballo. Il principe, a quel punto, le chiese se voleva sposarlo e vissero tutti felici e contenti, anche se il principe non rivelerà mai a cenerentola di essere l’ hacker.

LE 4 STANZE
di Giulia P., Malika  e Giada 
classe I A

C'era una volta un re saggio e buono, di nome Augusto, che viveva in un castello con sua moglie Aurora .
Un giorno essi ebbero una figlia che chiamarono Elena;aveva gli occhi come il padre e i capelli come la madre.Quest'ultima,però,morì di parto,lasciando la figlia con il padre.Nel castello c'erano moltissime stanze:
tre stanze da letto,una sala da pranzo, una sala dove fare le feste, una cucina gigantesca, cinque bagni, una sala per le armi e un salotto enorme.C'erano però altre quattro stanze segrete e magiche.In ognuna era presente una stagione:
primavera,estate,autunno e inverno.In queste stanze poteva entrarci solo il re.Un giorno la figlia,ormai diventata grande e ostile,odiando il padre,lo rinchiuse nella stanza dell' inverno.Ella disse a tutti che il re era morto e prese il suo posto .Il re si ritrovò nella stanza dell' inverno.Dopo un po' che camminava un orso delle nevi si accorse di lui,ma il re non lo vide per la nebbia.L'orso voleva sbranarlo ma i lupi accorsero in suo aiuto.Il re andò a vivere con i lupi e diventò il capo branco.Passarono gli anni ,e un giorno comparve la fata delle nevi,Cecilia .Il re dei lupi le chiese aiuto alla fata e gli disse che per avere il suo aiuto avrebbe dovuto superare tre prove terribili :
costruire un castello di ghiaccio,ammaestrare tre orsi e riprodurre con il ghiaccio la fata.Cecilia affidò a lui anche tre aiutanti:
dei pinguini,un mago e uno scultore.I pinguini trasportavano sulla schiena grossi massi di ghiaccio e così fu finito il castello.I pinguini trasportarono sulla schiena i massi di ghiaccio e fu finito il castello;il mago aiutò Augusto ad ammaestrare gli orsi con un incantesimo,e lo scultore scolpì la statua della fata.Il re,superarate le tre, prove,riuscì a tornare a casa e quando arrivato, diede alla figlia una punizione:
le fece indossare un costume da "salsa" e delle scarpette magiche cha la fecero ballare per sempre.
Quanto al re , si sposò con la fata Cecilia.
E vissero per sempre felici e contenti.


LA FATA DONATRICE


L’AVVENTURA DELLO GNOMO DI GREEN VILLAGE

Sara C. , Daniele , Filippo D.
C’era una volta uno gnomo che abitava a Green Village, una città tutta verde, tranquilla e piena di fiori profumati.
Green Village era l’unica città della contea ad avere il famosissimo “fiore magicoso”, che, se spremuto produceva un elisir che permetteva di comandare su tutto e tutti.
Per questo Green Village era spesso piena di cattivi.
Ma visto che gli gnomi erano pacifici, loro non l’avevano e neanche volevano usarlo.
Purtroppo per loro, però, un giorno arrivò la cattiva strega della Nebbia.
Era cieca, ma aveva una specie di sesto senso che le faceva capire tutto quello che le succedeva intorno.
Aveva un esercito di perfidi gnomi, che erano alti come i mignoli di una mano, ma erano cattivissimi.
Grazie al loro aiuto, la strega era riuscita a conquistare la città e a ridurre in schiavitù tutti i suoi abitanti.
Così, in quel villaggio, nessuno viveva più felice come prima.
Un giorno, però, il capo del villaggio, nonché padre di un giovane gnomo,decise che era il momento di chiedere aiuto alla Fata Bianca, mandando il figlio a chiamarla.
Gli riempì lo zaino con del cibo che potesse bastargli per 10 giorni e gli diede anche 3 pagnotte, che gli disse di tirar fuori solo davanti ai 3 ostacoli che lo aspettavano: il lago ghiacciato, la foresta buia e la montagna Sanguinosa.
Lo gnomo partì.
Dopo 3 faticosissimi giorni di cammino arrivò al lago ghiacciato.
Si diceva che fosse abitato da spaventosi mostri.
Aprì lo zaino e vi trovò solo 2 pagnotte e uno skateboard: con questo decise di attraversare il lago.
A metà lago dal ghiaccio uscì un mostro che per poco non lo fece cadere in acqua.
Se fosse caduto, sarebbe rimasto ghiacciato sul fondo del lago per l’eternità.
Arrivato alla fine sano e salvo, si rimise in viaggio.
Dopo altri 3 giorni, arrivò alla foresta buia.
Aprì lo zaino e al posto della seconda pagnotta trovò una corda.
Si accorse che per attraversare la foresta bisognava arrampicarsi alle liane degli alberi
Notò che sul primo albero non c’erano liane e allora usò la corda per arrivare al secondo albero e arrampicarsi su un’altra liana.
Ma a metà viaggio svegliò un pipistrello e così un sacco di altri animaletti lo inseguirono fino alla fine della foresta, ma per fortuna non riuscirono ad acchiapparlo.
Dopo altri 3 giorni di viaggio, arrivò alla montagna Sanguinosa.
Si narrava che mentre ti arrampicassi, la montagna si trasformasse in un vulcano e lanciasse palle di fuoco.

Lo gnomo, però, non trovò ostacoli, a parte qualche cadavere di altri esploratori giunti fino a lì.



A circa metà della montagna, lo gnomo trovò una collina di pietre.
Aprì lo zaino e al posto della terza pagnotta trovò un piccone.
Con quello spaccò la collina di pietre e finalmente arrivò al castello della fata.
Entrò, raggiunse la fata e la scongiurò di aiutarlo a sconfiggere la strega della Nebbia.
Lei accettò, lo prese sulla schiena e dopo un giorno di volo arrivarono in città.
Qui la fata buttò giù la porta della reggia che la strega si era costruita e, dopo una battaglia molto lunga durata 3 giorni, la fata sconfisse la strega della Nebbia con un incantesimo, che pietrificò la strega.
La fata tenne la statua nel castello come trofeo.
Il giovane gnomo, nel frattempo, si era innamorato della fata, che lo prese in sposo pochi mesi dopo.
E vissero tutti felici e contenti.

FINE



L’arte del restauro va a scuola

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